mercoledì 24 febbraio 2010

ELEZIONI REGIONALI 2010

L’Italia sta vivendo uno dei periodi più difficili della sua storia. La crisi economica ha accentuato le difficoltà strutturali della nostra fragile economia reale. Il nostro paese sta sempre più invecchiando e sempre meno lavorando e se a questo aggiungiamo il freno delle economie mafiose che deturpano ancor più l’economia reale, capiamo bene che così non si potrà più andare avanti. Il Partito Democratico sta lavorando alla creazione di una proposta di governo alternativa a quella populista-antidemocratica che sta governando il nostro paese. Noi pensiamo che per prima cosa si debba puntare sullo sviluppo delle economie verdi che servirebbero al nostro paese per un triplice scopo, sia in termini d’occupazione, sia in termini di salvaguardia dell’ambiente, che in termini di produzione energetica, altra grande carenza del nostro paese. Il lavoro e l’occupazione sono la nostra priorità e le politiche che vogliamo mettere in campo ne saranno la conseguenza, perché quando si parla di lavoro si parla anche di stato sociale e di famiglia. Oggi, purtroppo, o per fortuna, il più grande degli ammortizzatori sociali del nostro paese è proprio la famiglia, ma se non si creano le condizioni per un’economia sana che crei occupazione stabile non si riuscirà più a mantenere i livelli minimi di stato sociale e non si avranno più le risorse per le pensioni. L’economia reale e l’invecchiamento della popolazione sono il tema, perché se non si attivano politiche di lunga prospettiva investendo su istruzione e ricerca, su un modello economico diverso e se non si effettuerà la riforma del sistema stato, riducendo gli sprechi dei fondi pubblici, applicando una vera lotta al sistema mafioso e all’evasione fiscale ci ritroveremmo nel futuro a tagli indiscriminati, per far fronte ad un debito pubblico a livello di paesi sottosviluppati, con conseguenze gravissime per il nostro stato sociale.In questo contesto si inseriscono le elezioni regionali del prossimo marzo che vedranno coinvolta anche la nostra regione. Noi candidiamo l’attuale Presidente della giunta regionale Claudio Burlando che durante questi 5 anni di governo ha dimostrato d’aver mantenuto le promesse fatte agli elettori, mentre la destra candiderà nuovamente Biasotti che fu Presidente dal 2001 al 2005 provocando un buco nei conti della sanità di 852 Milioni di € mettendo a rischio commissariamento la nostra regione. Burlando sarà sostenuto da un ampia coalizione che oltre ai partiti del centro sinistra vedrà il sostegno anche dell’udc, tale scelta di sostegno derivante proprio dal buon governo dimostrato in questa legislatura. Oggi abbiamo la possibilità, dopo 5 anni di governo, di presentarci ai cittadini con il riordino dei conti della sanità senza la necessità di reintrodurre Ticket. Ora serviranno i prossimi 5 anni per ammodernare e rendere a misura di cittadino la sanità ligure, riducendo sempre più le lunghe liste d’attesa ormai non più sopportabili.Ma la sfida in Liguria sarà anche su un modello di sviluppo economico e sociale sostenibile che è stato messo in campo in questi 5 anni in tutta la Liguria da Ventimiglia a Ortonovo, un attenzione da parte del governo regionale a tutti i territori che speriamo sia ricompensata dal risultato elettorale. Per questo il PD di Castelnuovo metterà in campo tutte le sue migliori risorse ed energie per dimostrare pubblicamente gli ottimi risultati di governo e le prospettive per il futuro della nostra regione.

Andrea Neri
Segretario PD Castelnuovo Magra

IL RUOLO DELLA REGIONE LIGURIA PER IL NOSTRO COMUNERispondi sull'argomento

Il ruolo della Regione Liguria in questi anni è stato fondamentale per l’attività amministrativa del nostro comune. In primo luogo per l’entità dei finanziamenti che dalla Regione abbiamo ricevuto: Neanche un anno fa, durante la nostra campagna elettorale comunale mostravamo con orgoglio ai cittadini l’elenco delle opere pubbliche realizzate ed in corso di realizzazione: Investimenti per oltre 12 milioni di euro per opere vere che i castelnovesi potevano toccare con mano. Oggi dobbiamo doverosamente dire che oltre 5 di quei 12 milioni sono di provenienza regionale. Ultimi in ordine di tempo i lavori di realizzazione del nuovo marciapiede e della pubblica illuminazione nella strada che và dal centro commerciale al teatro tenda, oramai terminati, che miglioreranno l’accesso pedonale ad una zona scarsamente dotata di parcheggi ma molto utilizzata dalla popolazione. Ma anche tante altre opere completate come il nuovo complesso scolastico “Mario Giacomelli” di Palvotrisia, la pavimentazione della “montà” che sale al centro storico, i pannelli fotovoltaici, gli estendi menti fognari e altre opere dove il co-finanziamento regionale è stato fondamentale per consentire la realizzazione dell’intervento. Sotto questo profilo il confronto con il periodo precedente del governo regionale di Centrodestra è matematico: dalla regione sono arrivati solo 300.000€ in 5 anni! Ma come amministratore devo anche evidenziare l’azione politica e programmatica che la regione ha portato avanti in questi anni, dei cui effetti positivi abbiamo beneficiato anche noi a Castelnuovo. Un esempio per tutti, la possibilità, per il nostro comune, di “sforare” il patto di stabilità 2009, frutto delle sane condizioni del nostro bilancio, ma anche della azione regionale che ha riconosciuto il nostro sforzo, premiando solo 2 comuni in tutta la Liguria (noi e il Comune della Spezia). Ma anche l’immane sforzo messo in campo per risanare una sanità disastrata dai cinque anni di governo della destra, dove il presidente Burlando è riuscito a risanare e mantenere i servizi senza dover aumentare le tasse ai liguri, anzi, per le fasce più basse sono state addirittura ridotte.E l’azione di finanziamento del settore sociale che, seppur parzialmente ridotti a causa dei tagli del Governo nazionale, ha consentito di continuare ad erogare interventi sociali, particolarmente preziosi in questo periodo difficile per molte famiglie. E ancora i numerosi bandi che l’assessorato diretto da Renzo Guccinelli ha emanato, mettendo a disposizione delle imprese centinaia di migliaia di euro, di cui hanno beneficiato anche imprese castelnovesi, dalle attività produttive alle imprese turistiche all’agricoltura. Investimenti verso i privati che, in un momento di grave crisi economica, rappresentano vere boccate d’ossigeno e in molti casi elementi di sviluppo per il tessuto economico locale. Per questi motivi è di fondamentale interesse per la nostra comunità continuare ad avere un governo regionale “amico”: Le grandi sfide del futuro di Castelnuovo hanno bisogno di una concertazione e di un aiuto costante da parte dell’ente Regione: dallo sviluppo delle zone artigianali e produttive in luogo delle segherie dimesse alla cava Filippi, ai fondi per la riqualificazione di strade, piazze, marciapiedi, illuminazione, di cui avremmo sempre più bisogno in futuro. Tutti bisogni della nostra comunità che non potremmo soddisfare da soli, sempre di più avremmo bisogno dell’aiuto finanziario della regione Liguria. Personalmente ho sempre trovato attenzione e aiuto da parte di tutti gli assessori regionali che, attraverso i diversi settori, hanno aiutato Castelnuovo. Loro è stato il più presente e il più attento alle nostre richieste ed alle nostre necessità, impegnandosi davvero concretamente a risolvere i problemi del nostro territorio. A mio giudizio Guccinelli rappresenta un amministratore capace ed attento, forte della precedente esperienza di sindaco di Sarzana, dove ha pienamente compreso le mille difficoltà di una amministrazione comunale, quotidianamente in prima linea nell’affrontare i problemi della gente, e pertanto capace anche dal suo ruolo regionale, di rispondere alle nostre richieste. Mi permetto di osservare che, indipendentemente dalle opinioni politiche di ciascuno, per il nostro territorio è fondamentale continuare ad avere un assessore regionale come Renzo Guccinelli a Genova .

Marzio Favini
Sindaco Castelnuovo Magra

CORRI CHE SPARANO

Corri che sparano, corri forte più che puoi, non respirare , non guardarti intorno, corri forte e basta. Corri come Abebe, corri come il giaguaro della tua terra, non ti curare se lui é predatore e tu predato, corri . Corri come i tuoi antenati degli altopiani, hai solo le scarpe di diverso, il terrore è il solito. Non pregare, non hai tempo, e il padreterno oggi ha chiuso bottega. C’è un sole forte in cielo, che disidrata C’è un caldo arido nell’aria, che non perdona C’è una nuova crudeltà in paese, che non da tregua Corri come hai sempre dovuto fare, via dalla guerra e dalla fame, lontano da un vicino che non ti riconosceva più,per un posto su una zattera , per un sogno di riscatto. E ora corri lontano dall’incubo, da questo buco nero, nero come i tuoi spaventi, come la tua pelle nera, come la tua rabbia nera, come la tua fame nera Scappa, che sparano. Se tagli il traguardo avrai in premio aria da respirare, ossigeno per inebriarti Se cadi, sarai trofeo. E ti scaveranno il petto per guardare nelle vene, loro pensano che non hai sangue rosso, ma liquami di merda. Dai corri, lasciali con la curiosità in mezzo ai denti. No, non puoi prendere le tue cose, corri. La foto di tua madre con tuo padre il giorno delle nozze e quella della sorellina sulle tue spalle marciranno in una balla di rifiuti , le adidas nuove buone per la festa bruceranno in una discarica, e il bongo di tuo nonno ha finito di danzare. E’ un lusso anche ricordare, e tu non te lo puoi permettere. C’è un sole che scortica la schiena che sembra d’essere a casa quando mancava l’acqua, prima dell’ecatombe, ci fosse almeno freddo e nebbia, neve magari, ma questo sole ……e questa terra, come la tua. Tutti quei chilometri di sofferenza, tutto quel mare, per crepare qui che sembra casa. Corri che sparano. Figliolo, sei giovane, non sei ancora piegato e il fisico integro ti sorregge, ma prima di un morto che cammina cerca di restare un vivo che corre. C’è una persecuzione antica che morde il culo Un sudore freddo che non asciuga Un’ignoranza nuova che non ascoltaE tu corri e trattieni il respiro e serra i pugni e tieni duro,non è questo il tempo di bestemmie né di urla, nessuna rabbia ti aiuterà,il tuo è il tempo della fuga e allora scappa, vola per questi campi a cui affidasti braccia e sogni prima che ti restituissero indigenza e incubi, tra colture di pomodori e sangue, di agrumi e odio, seminati a rancore, raccolti a rassegnazione..
Fatti vento sotto il cielo e serpente tra i filari e sii rapido e silenzioso e corri, corri e corri ancora. C’è un caldo che soffoca Un rumore che assorda Un padrone che impreca Scappa che sparano, pallini o pallettoni male diverso, stessa umiliazione. E sempre quella è, che noi non conosciamo ma i nostri avi si, ma le memorie oggi non ti saranno amiche. Hai poco tempo ancora prima che fissi l’alzo, lo allinei sulla tacca, traguardi sul mirino e poi ti becchi in pieno. Corri che sparano E se tirano basso, tu svicola e salta. Saltella come Alì il grande quando gli gridavano Ali Buma Ye, Ali Buma Ye, la sua danza di guerra ti sia di auspicio e scudo, che quando gli schiavi s’arrabbiano sanno essere duri. C’è aria di ossessione C’è odore di violenza C’è un nuovo ballo in giro, si chiama ‘’dagli al negro’’.Corri che sparano questo gioco ignorante che non volevi giocare ti toccherà ingoiarlo fino alla fine, confida solo nella tua destrezza e spera nella loro incapacità e corri , corri forte, corri che sparano.

GIORGIO NARDI

IL SINDACO PARLA DEGLI ACCERTAMENTI ICI EFFETTUATI DA GEFIL NEL NOSTRO COMUNE

Il giorno 3 febbraio ho voluto verificare personalmente la problematica delle cartelle ICI arrivate in questi giorni a numerosi cittadini, e pertanto mi sono recato all’ufficio informazioni della Gefil, sito nella ex-scuola di Canale, ad ascoltare le rimostranze e le lamentele dei cittadini, per tutta la durata dell’orario di apertura al pubblico. È stato un confronto utile e interessante, e nonostante le ovvie critiche da parte della popolazione, nella maggior parte dei casi ho raccolto la soddisfazione dei cittadini per le informazioni rese dall’ufficio. In generale le problematiche emerse sono di 2 tipi:
1° La questione terminologica. La legge istitutiva dell’ICI parla genericamente di “aree fabbricabili” quando invece l’imposta è dovuta semplicemente per il possesso di aree che possono non avere una effettiva fabbricabilità, ma sono inserite in un contesto urbano o posso consentire ampliamenti di altri edifici. Questo dice la legge nazionale! Però per queste aree che potremmo definire “ a fabbricabilità ridotta” o quasi inesistente, l’amministrazione comunale ha stabilito coefficienti di calcolo estremamente bassi e quindi l’imposta derivante è minima. In molti casi è necessario
verificare attentamente tali coefficienti, e i cittadini, se hanno dubbi, possono presentare apposita “istanza di riesame”. Gli uffici comunali verificano attentamente la situazione e, se occorre, ri-determinano l’importo della tassa, a favore del cittadino. L’istanza blocca i termini del pagamento e pertanto il cittadino non deve temere nulla ma attendere la comunicazione scritta di risposta. 2° Il mancato adeguamento al catasto degli immobili: In molti casi gli accertamenti riguardano aree pertinenziali alle abitazioni, che però al catasto risultano aree autonome, e pertanto tassabili. In questi casi il cittadino può presentare apposita autocertificazione attestante il fatto che l’area è pertinenziale alla propria abitazione: Gli uffici verificano e se effettivamente risulta pertinenziale la cartella viene annullata. Lo stesso cittadino riceverà una lettera del comune che lo inviterà ad adeguarsi alle norme catastali (anche per giustizia verso la maggioranza dei cittadini che negli anni scorsi si sono adeguati!!)

Per tali provvedimenti invito ancora ogni cittadino che nutre dubbi sulla cartella ricevuta a recarsi presso l’ufficio Gefil per ogni informazione necessaria. Personalmente ho potuto verificare che la causa principale del malumore popolare nasce dalla mancanza di chiarimenti e di informazioni. Ogni cittadino che ha ricevuto la cartella ha il diritto di sapere di cosa si tratta: gli uffici comunali e uffici Gefil sono a disposizione. La modulistica per le istanze sopraccennate sono a disposizione anche sul sito internet.
Per completezza di informazione si rende noto che le verifiche immobiliari di Gefil sono state 2.137, da queste verifiche sono emersi 1.041 accertamenti inviati ai cittadini. Però considerato il fatto che più della metà degli accertamenti riguardano co-intestatari (immobili co-intestati a marito-moglie o diversi eredi) gli accertamenti effettivi sono meno di 700.

Marzio Favini
Sindaco Castelnuovo Magra

DI CHE COSA ABBIAMO PAURA

Di che cosa abbiamo paura. Mi limiterò a prendere come paradigmatica, la paura dello straniero e partirò da una realtà che sento vicina, perché riguarda il mio paese di origine, la Svizzera. Ha fatto molto scalpore il risultato del referendum popolare tenutosi il 29 novembre scorso,che poneva alla popolazione la domanda se approvare o no il divieto di edificare altri minareti (quelli esistenti sono quattro) sul territorio nazionale. La risposta(assolutamente non prevista dal governo) è stata SI(bisogna vietare), col 57,5 % dei voti. Uno dei cantoni in cui si sono avuti i risultati più clamorosi è il Ticino, dove il referendum è stato promosso col 68% dei voti .C’è da riflettere :in Ticino, non c’era una sola domanda di edificazione di minareti;la minoranza araba residente in Svizzera, non ha mai avuto legami con frange fondamentaliste, è tra le meglio integrate d’Europa, ottiene la cittadinanza svizzera, secondo norme certe, con tutti i diritti e doveri che ne derivano. E , fatto ancor più straordinario:nelle città che ospitano i quattro minareti, il referendum è stato sonoramente respinto. Di che cosa abbiamo paura. Non di ciò che è reale, evidentemente. Anche da noi, la percezione della presenza straniera è esorbitante, rispetto ai dati reali. La valutazione degli Italiani, sulla presenza degli immigrati è che sia attorno al 20 %.La realtà si aggira attorno al 7,3% (stima per il 2010-Dati Istat). E’ opinione diffusa che “vengano tutti qui”. Guardando ai dati del 2008 (gli ultimi che consentono una comparazione tra l’Italia e gli altri Paesi europei), gli immigrati rappresentano complessivamente circa il 6% della popolazione: tale dato è in linea con la media europea che si attesta al 6,2%. Questo formarsi dell’opinione corrente su qualcosa che è al di là del reale: questo è ciò che dovrebbe spaventare di più, Oggi, la politica che ha più possibilità di successo è quella che mira a confondere il mondo della realtà con quello dei simboli. In funzione propagandistica.Un simbolo vive di vita propria, non ha bisogno dei fatti per essere suffragato, non prevede la sua messa in discussione. Il minareto:un simbolo fallico , che penetra il nostro suolo,il nostro cielo puri e sovrani. Il velo:una presenza che vuole celarsi, che vuole sfuggire al nostro controllo, al nostro ordine. Là dove il simbolo sostituisce il pensiero politico, imperano le opinioni, liberamente scelte dal libero individuo tra quelle che il libero mercato (o lo scenario televisivo)in un dato momento offre. Semplici, efficaci, buone per ogni occasione. Le opinioni non nascono da domande, Circolano al di fuori di noi e in alcune (preferibilmente poche, ma ostinate)ci si viene a riconoscere. Una vale l’altra, tutte hanno pari dignità.

Quelle che mancano sono le idee, manca la loro autonoma elaborazione, che nasce dall’interrogazione della realtà e che da essa trae originalità e forza. Uno dei primi sintomi, che annunciano l’arrivo di un regime autoritario, dice la Arendt in “Ritorno in Germania”,è la scomparsa dei fatti. Il prevalere dell’opinione” (che può essere affermata, smentita,cambiata in ogni momento) cancella la verità dei fatti. Di questo dovremmo avere davvero paura. Bersani, nella campagna durante le primarie , ha cercato di utilizzare alcune parole d’ordine della tradizione di sinistra,in chiave di simboli. Si esprimevano ,sopratutto,in due aggettivi:”popolare” ,“radicato”.Avrebbero potuto essere il succo di un programma politico, ma evocavano simboli. Perché fossero un programma politico, Bersani avrebbe dovuto chiarire chi, nella realtà di oggi, faccia parte del “popolo”. A Rosarno, gli uomini neri protagonisti della disperata rivolta sono“popolo”?I Rosarnesi in rivolta, sono “popolo”? Perché il PD, che si vuole partito “popolare”, non era e non è lì, facendo registrare una presenza politicamente significativa, là dove di politica ce n’è così bisogno? Il “popolo viola” nato su FB, protagonista del No-B-Day, è incluso, nella nozione di “popolo”, che ha il PD? E a tal proposito:l’aggettivo”radicato”: radicato sul territorio. Internet è, per il PD, un territorio?”Territorio” ai tempi della globalizzazione, che significa? Se il PD vuole parlare dei problemi che assillano gli Italiani come più volte ha ribadito, per prima cosa dovrà dedicarsi allo smantellamento dei simboli che cancellano la realtà del paese. La battaglia politica, non può che essere , dunque,al contempo, una battaglia fortemente connotata in senso culturale. Solo battendosi perché la realtà dei fatti si affermi sui simboli (che è battaglia sull’informazione, sulla presenza, sulla testimonianza), il PD potrà davvero ancorarsi a un programma,capace di indicare come muoversi in funzione del futuro.

Marina Rezzonico

HAMID BAROLE ABDU, POETA AFRICANO, HA PARTECIPATO ALL’ INIZIATIVA DEL COMUNE SULL’INTEGRAZIONE (NOI GENTE CHE SPERA).

Hamid Barole Abdu è un poeta e performer nato nel 1953 in Asmara, Eritrea.
Vive in Italia dall'età di 21 anni . Attivista politico fugge dall'Africa per non rischiare l'impiccagione. Racconta lui stesso che appena giunto in Italia viveva semplicemente come un esule : aveva amici italiani - i compagni di lavoro politico - si vestiva come loro, ascoltava la stessa musica e leggeva i medesimi libri, perciò non aveva idea di essere un “extracomunitario”, non sapeva di rappresentare una diversa etnia.
Dopo un paio d'anni di permanenza in Italia deve per forza a rendersene conto perché i continui messaggi negativi , verbali e non verbali, che gli arrivano e lo feriscono gli mostrano che viene considerato “diverso”, questi messaggi sono per esempio una signora che istintivamente stringe la borsa quando lo vede, la difficoltà ad ottenere la casa in affitto, il fatto di essere respinto nei bar e nei negozi prima ancora di poter dire una parola. Capisce che realtà intorno a lui è ostile. Scrive nella poesia “La Fossa”: Non lo vedo
Non lo vedo il confine
Al di là del quale
Mi imprechi di restare”.
In un primo momento tutto questo gli provoca una crisi di identità .
Era arrivato in Italia da un paese africano ma viveva come i suoi coetanei italiani e si vestiva come loro, ascoltava la stessa musica, leggeva gli stessi libri allora perché lui era diverso ? Scrive nel 1996 “Akhira – io sradicato poeta per fame” un libro di denuncia, pieno di risentimento, tanto che alcuni critici lo hanno definito .
Ma Barole Abdu ha gli strumenti per capire e per trovare le parole così da poter raccontare agli altri quello che per molti versi è alienante e drammatico, sceglie la forma poetica come viatico per traghettare i suoi pensieri. Scrive “Sogni ed incubi di un clandestino”. Nel 2006 pubblica “ Seppellite il mio corpo in Africa” Da questi testi sono poi nati alcuni spettacoli e performance come “Scimmie verdi” , in cui Hamid Barole Abdu e Daniele Barbieri si scambiano l'identità: Hamid diventa un leghista che non vuole vedere immigrati e Daniele un eritreo arrivato in Italia.
Se al principio le sue parole sono piene di ribellione e rabbia, in seguito nel suo lavoro entrano anche toni più divertiti e ironici come nel vademecum per non farsi scambiare per un venditore di accendini se si sta in spiaggia con uno zaino e si ha la pelle scura.
Hamid Barole Abdu lavora anche come operatore psichiatrico, collabora con l'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna per le problematiche relative all'immigrazione, con particolare riferimento al disagio psico-sociale. In qualità di esperto nelle politiche migratorie ed interculturali, Barole Abdu ha collaborato in varie Commissioni e Gruppi di lavoro (Ministero di Grazia e Giustizia, Sovrintendenza Scolastica Regionale, Tribunale dei Minori, Osservatorio sulla xenofobia), così come lo ha fatto in qualità di docente nella formazione degli operatori dei Servizi Socio Sanitari e nella formazione dei mediatori e facilitatori interculturali. Ha realizzato diversi progetti di ricerca e studi sul fenomeno immigratorio, pubblicando diversi articoli.
La testimonianza di Hamid Barole Abdu è molto importante perché offre a tutti noi la possibilità di condividere il suo punto di vista, è da qui che si comincia a costruire una cultura dell'integrazione. Per quanto si dica che l’Italia non sia un paese razzista, il razzismo in questo paese esiste ed è storicamente molto radicato: basti ricordare le leggi razziali del 1938 introdotte da Mussolini contro gli ebrei. Oggi assistiamo ad un ritorno sistematico di questo fenomeno.
È un razzismo più diffuso e più aggressivo, che gode di un’ampia legittimità istituzionale e di un consenso politico trasversale, la destra razzista più razionale è quella che dice: “Noi non abbiamo nulla contro gli stranieri, ma che vivano nella loro cultura a casa loro”, e un razzismo che assomiglia poco a quello che predicava la superiorità di una razza rispetto ad altre (Lo studioso di genetica Cavalli Sforza ha dimostrato come il patrimonio genetico di tutti gli esseri umani, indipendentemente dal loro colore, sia praticamente identico smontando una volta per sempre il mito della superiorità di razza) ora il conflitto razziale si è radicato nello scontro di civiltà e di religioni.
E infine, ma non ultimo, si assiste alla nascita di quello che viene chiamato “Razzismo Economico”
Pochi hanno la coscienza che questo nuovo razzismo è tutto un problema economico perché vengono confusi e mescolati i termini: la Spagna, ad esempio, che si dichiara antirazzista, contratta coi governi nord africani l'importazione temporanea di lavoratori a basso costo. E' un razzismo che ha la funzione di mantenimento di lavoratori senza diritti nei posti più bassi della gerarchia sociale del paese. In Italia sarebbe interessante vedere se per una sola settimana scendessero in sciopero tutti quei lavoratori senza permesso di soggiorno (e per tanto senza contratto) dai campi, dai cantieri dalle fabbrichette cosa direbbe la base della Lega.
Generalmente l’immigrato è percepito come un potenziale fuorilegge; un nero che passeggia in un parco pubblico, ad esempio, è un potenziale spacciatore di droga. (Molti si ricordano il clamoroso caso, sollevato dalla stampa, dello studente ghanese di 22 anni – Emmanuel Bonsu – arrestato (perché scambiato per un pusher) e pestato a sangue da agenti della polizia municipale di Parma il 29 settembre del 2008. Il caso, dopo qualche timida critica e indignazione, era caduto nell’oblio.
È riemerso il 14 gennaio di quest’anno quando un magistrato ha ordinato l’arresto di quattro agenti con l’accusa di: arresto arbitrario, violenza privata, falso, sequestro di persona. Ma non sono in tanti a sapere dell’arresto dei poliziotti. La notizia è passata in sordina perché i media – quelli che fanno ascolto e opinione – dovevano rispettare la parola d’ordine, ovvero salvaguardare l’immagine delle istituzioni.)
Tutto questo intrecciarsi di fatti e contraddizioni ci dice come il razzismo nell'Europa del XXI secolo sia ancora più complesso che in passato, il razzismo infatti non ha colore, tutti possono essere razzisti.
Per combatterlo non servono buonismo o giustificazioni, va smascherato ovunque sia:quando ci troviamo di fronte a un cattolico che discrimina un musulmano, sia che ci sia un musulmano che usa violenza a un ebreo. Tutte le discriminazioni sono colpevoli. Il peggiore dei razzismi è negare a ogni persona la responsabilità dei propri atti. Perché noi tutti siamo uguali e quale che sia la nostra religione, provenienza o contesto culturale siamo chiamati a rispondere della legge universale che ci impone di rispettare la dignità del prossimo.

CINZIA MORACHIOLI

lunedì 22 febbraio 2010

Incontro con Raffaella Paita

I Circoli PD di Castelnuovo Magra e di Ortonovo in vista delle elezioni Regionali del 28 e 29 Marzo p.v. organizzano incontri per conoscere i nostri candidati.
Siamo lieti di invitarti all’incontro con:

RAFFAELLA PAITA

PRESSO CA’ LUNAE BOSONI g.c.
SABATO 27 FEBBRAIO p.v.
ALLE ORE 11:00

domenica 21 febbraio 2010

Risposta alla “lettera aperta” sulle possibilità di ampliamento negate (o presunte tali)

Circola nel territorio del nostro comune una “lettera aperta” sulle possibilità di ampliamento negate ai cittadini a firma di un consigliere comunale di minoranza, redatta a seguito di una decisione del Consiglio Comunale in merito all’applicazione del cosiddetto “Piano Casa”.
Sono doverose alcuni chiarimenti sul contenuto della missiva nella quale si afferma come l’Amministrazione operi con “disparità di trattamento” in base a elementi “irrilevanti quale l’anno di costruzione” degli edifici.
La legge regionale 49 del 3 novembre 2009, di carattere straordinario e di durata di 24 mesi, è finalizzata all’individuazione di “misure urgenti per il rilancio dell’attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio”.
Con essa, vengono individuati i manufatti esistenti che possono essere ampliati e non prevede possibilità di ampliamento per tutti gli edifici. L’autore della lettera, forse “digiuno di nozioni urbanistiche”, pare non aver colto come le motivazioni delle esclusioni di alcuni edifici siano state dettate da precisi limiti dimensionali fissati dalla legge regionale stessa all’articolo 3, ove si afferma che le volumetrie che superano i 1000 metri cubi non possono beneficiare degli ampliamenti.
Con delibera di consiglio comunale, nel dicembre scorso, sono state individuate le parti del territorio in cui non trovano applicazione esclusivamente le previsioni di ampliamento della legge per motivi di tipo urbanistico, edilizio, paesaggistico ambientale e culturale (quali i territori di presidio ambientale, le aree di edifici con valore storico testimoniale, le aree collinari, ecc) e non già in virtù di un mero criterio temporale come erroneamente indicato nella “lettera aperta”.
L’Amministrazione pertanto non ha fatto altro che ottemperare a questo punto escludendo obbligatoriamente gli edifici superiori a tale volume che, nel caso del nostro comune, corrispondo alla quasi totalità degli edifici di nuova o recente costruzione, cioè realizzati in seguito all’approvazione del Piano Urbanistico Comunale, nel 2001.
Tale esclusione garantisce all’amministrazione un maggior controllo sulla qualità degli interventi edilizi, possibilità che sarebbe preclusa dalla realizzazione di ampliamenti in base alla legge regionale che opera in deroga agli strumenti urbanistici vigenti.
È evidente come l’Amminstrazione non abbia una “concezione tutta sua” in campo urbanistico come affermato nella lettera ma al contrario abbia operato, come sempre, nel pieno rispetto della normativa che in questo caso accoglie le indicazioni del governo nazionale. Questo sì, davvero pare avere idee del tutto particolari del rispetto dei luoghi e delle identità territoriali e delle regole elementari necessarie alla gestione della complessità delle strutture urbane.


Francesco Marchese

Nb: i testi tra virgolette sono citazioni della lettera

SENSO CIVICO!?

Senso civico!?
Ho l’abitudine, incoraggiato dai medici di cui sono non troppo scrupoloso paziente, di camminare quasi ogni giorno. Percorro a piedi le strade, i sentieri e i viottoli nel nostro paese, ma anche dei comuni limitrofi: Fosdinovo, Sarzana, Ortonovo e Ameglia. Durante queste passeggiate mi capita di osservare un po’ tutto quello che incontro.
Il panorama: splendido da qualsiasi parte lo si osservi. Mare, fiume, pianura, collina e Apuane in lontananza è una visione non facile da trovare altrove. Qualche anno fa una foto da Montemarcello che riproduceva la bassa vallata della Magra la trovai su una rivista americana con la seguente dicitura: Foce Magra, uno dei panorami più belli del mondo.
L’ambiente tutto sommato è ancora integro e la natura rispettata. Gli insediamenti abitativi però, pur essendo ben conservati i centri storici, proliferano in modo disordinato e architettonicamente discutibile (più negli altri comuni che nel nostro). Salendo in collina si osserva nella pianura una poco piacevole cementificazione a macchia di leopardo. Ma non è questa la parte peggiore dell’insieme…
Non ricordo quale uomo politico del nostro risorgimento disse :”Abbiamo fatto l’Italia. Ora dobbiamo fare gli italiani.” A quasi centocinquant’anni dall’unità pare che il populus italicus sia ancora in fase di gestazione.
Riferisco in ordine alfabetico, partendo dalla A, alcuni dei comportamenti più comunemente osservati nel noster civis.
Automobilista animalista. Inchioda l’auto al passaggio d’un gatto… nero. Cento metri più avanti evita per un pelo una anziana signora sulle strisce pedonali. Forse perché aveva un vestito a fiori.
Automobilista arrabbiato. Percorre a velocità sostenuta via Provinciale gridando al telefonino e gesticolando, non si sa con chi, abbandona il volante. Probabilmente ha innestato il pilota automatico.
Automobilista burlone. Scorazza per le vie del paese spaventando i pedoni con il muggito di un clacson. Per chi protesta ha sistemato sul lunotto posteriore un pupazzetto che manda a vaffa…..
Automobilista colto. Ogni mattina mentre va al lavoro legge il giornale guidando. Se ci arriva può raccontare ai colleghi le ultime novità di calcio.
Super colto: sulla autostrada Roma- Civitavecchia mi ha superato un baldo giovanotto molto concentrato… sulla lettura di un libro.
Automobilista ecologista. Viaggia con il sacchetto dell’immondizia sul cofano della macchina per non sporcare i tappetini interni, giunto in prossimità dei bidoni per la raccolta differenziata frena e il sacchetto ruzzola …in mezzo alla strada.
Altro automobilista ecologista. Viaggia con il sacchetto fuori dal finestrino giunto vicino ai bidoni lo lancia… Dove coio coio… Infatti rischio di prenderlo in faccia.
Automobilista frettolosa. Giovane signora con bambina a bordo e cellulare all’orecchio arriva sgommando davanti alle scuole. Scarica la pargola, baci, baci. Riparte sgommando il potente fuoristrada e continua a parlare al telefono. Una decalcomania sul finestrino posteriore dell’auto avverte: “Attenzione Jennifer a bordo.” Per sua fortuna, Jennifer, rimane parecchie ore a scuola.
Automobilista gasato. Con auto sportiva nuova, in pieno inverno, viaggia con il vetro del finestrino abbassato, il braccio sporgente, la sigaretta in una mano, con l’altra telefona al cellulare per far sapere che effetto che fa… muovere il volante con le ginocchia.
Automobilista impegnato. Mentre guida consulta una cartella di documenti e disegni parlando al telefono. Importante sarebbe la visura …stradale.
Automobilista musicologo. Viaggia su un’auto semisportiva a tutto gas e l’autoradio a tutto volume. Rintronante musica metal – rock che fa ascoltare, attraverso il telefonino, agli amici lontani e live agli storditi pedoni.
Automobilista metodico e pigro. Sistematicamente parcheggia la sua auto, di fronte a casa, sotto curva e in prossimità di un incrocio. Per una necessità urgente!?
Automobilista scrupoloso Opera una serie di manovre per parcheggiare in uno spazio segnato: durante il parcheggio danneggia la macchina accanto. Scende, valuta il danno alla sua auto, risale in macchina e se ne và……
Automobilista… valutate voi. Operando una manovra rapida ad un parcheggio danneggia vistosamente un’altra auto…assalito dallo scrupolo (perché visto),scende scrive su un biglietto un appunto e lo lascia sotto il tergicristallo. Bella dimostrazione di civismo …”Scusa per il danno ma chi sono non te lo dico!”
Siamo alla A di automobilista immaginate quante cose dovrò ancora osservare, gambe permettendo, prima di arrivare alla Z di zuzzurellone.

Pino Marchini

mercoledì 17 febbraio 2010

RACCOLTA FIRME PER LISTA PD REGIONALI

Sabato 20 febbraio dalle ore 9.00 alle 12.00 sarà presente un banchetto del PD al centro commerciale, vicino al CONAD, per raccogliere le firme per presentare la lista del PD per le regionali. Chi è residente a Castelnuovo Magra è invitato a venire a firmare.

sabato 6 febbraio 2010

FESTA DEL TESSERAMENTO 2010


Cara/o iscritta/o,
stiamo vivendo uno dei periodi più difficili della storia del nostro paese. La crisi economica ha accentuato le difficoltà strutturali della nostra fragile economia reale. Il nostro paese sta sempre più invecchiando e sempre meno lavorando e se a questo aggiungiamo il freno delle economie mafiose che deturpano ancor più l’economia reale, capiamo bene che così non si potrà più andare avanti. Il Partito Democratico sta lavorando alla creazione di una proposta di governo alternativa a quella populista-antidemocratica che sta governando il nostro paese. Noi pensiamo che per prima cosa si debba puntare sullo sviluppo delle economie verdi che servirebbero al nostro paese per un triplice scopo, sia in termini d’occupazione, sia in termini di salvaguardia dell’ambiente, che in termini di produzione energetica, altra grande carenza del nostro paese. Il lavoro e l’occupazione sono la nostra priorità e le politiche che vogliamo mettere in campo ne saranno la conseguenza, perché quando si parla di lavoro si parla anche di stato sociale e di famiglia. Oggi, purtroppo, o per fortuna, il più grande degli ammortizzatori sociali del nostro paese è proprio la famiglia, ma se non si creano le condizioni per un’economia sana che crei occupazione stabile non si riuscirà più a mantenere i livelli minimi di stato sociale e non si avranno più le risorse per le pensioni. L’economia reale e l’invecchiamento della popolazione sono il tema, perché se non si attivano politiche di lunga prospettiva investendo su istruzione e ricerca, su un modello economico diverso e se non si effettuerà la riforma del sistema stato, riducendo gli sprechi dei fondi pubblici, applicando una vera lotta al sistema mafioso e all’evasione fiscale ci ritroveremmo nel futuro a tagli indiscriminati, per far fronte ad un debito pubblico a livello di paesi sottosviluppati, con conseguenze gravissime per il nostro stato sociale. In questo contesto si inseriscono le elezioni regionali del prossimo marzo che vedranno coinvolta anche la nostra regione. Noi candidiamo l’attuale Presidente della giunta regionale Claudio Burlando che durante questi 5 anni di governo ha dimostrato d’aver mantenuto le promesse fatte agli elettori, mentre la destra candiderà nuovamente Biasotti che fu Presidente dal 2001 al 2005 provocando un buco nei conti della sanità di 852 Milioni di € mettendo a rischio commissariamento la nostra regione. Oggi abbiamo la possibilità, dopo 5 anni di governo, di presentarci ai cittadini con il riordino dei conti della sanità senza la necessità di reintrodurre Ticket. Ora serviranno i prossimi 5 anni per ammodernare e rendere a misura di cittadino la sanità ligure, riducendo sempre più le lunghe liste d’attesa ormai non più sopportabili. Ma la sfida in Liguria sarà anche su un modello di sviluppo economico e sociale sostenibile che è stato messo in campo in questi 5 anni in tutta la Liguria da Ventimiglia a Ortonovo, un attenzione da parte del governo regionale a tutti i territori che speriamo sia ricompensata dal risultato elettorale. In questo contesto difficile c’è sempre più bisogno del Partito Democratico e del suo popolo come garanzia di una vera alternativa popolare alla destra. Il nostro Partito è composto da: 831.042 iscritti, 342 parlamentari, 7.221 circoli, 3.000 feste, 3.102.709 votanti alle primarie, 53.062 giovani democratici, 30.000 amministratori , 12.424.536 elettori alle politiche. Tu, cara/o iscritta/o, fai parte di quelle persone che hanno deciso di non voltare la faccia dall’altra parte ma invece di provare a dare il proprio contributo per la democrazia del nostro paese, quindi ti invito alla Festa del Tesseramento che si terrà domenica 14 Febbraio dalle ore 09.30 alle 13.00 presso il Circolo PD via Della Resistenza N°47 Molicciara.
Il segretario PD Castelnuovo Magra Andrea Neri