venerdì 26 giugno 2009

I NUOVI AMMINISTRATORI DEL PD ESORDISCONO IN CONSIGLIO COMUNALE (Rassegna stampa)

Il Secolo XIX – 25/06/09 – pag. 24

«IL NUOVO governo cittadino ha ottenuto voti con il complotto, controlla i cittadini, ha messo le mani sulle società sportive dalle quali prende voti, e soprattutto ha la stampa dalla sua parte». Le affermazioni del consigliere di opposizione di centro destra Euro Mazzi, hanno acceso la prima seduta del consiglio comunale di Castelnuovo, celebratasi mercoledì sera. Un inizio legislatura con il botto, perché l’oltre centinaio di persone che gremiva la sala del centro sociale di Molicciara, è insorto, invitando «ad andare a casa», così è stato detto tra le frasi più “riportabili”, lo stesso Mazzi, e provocando la reazione del sindaco Marzio Favini, che ha ricordato all’avversario, braccio destro del candidato sindaco Giorgio Salvetti, «di aggiornarsi, che la politica è diventata un’altra cosa, che i consiglieri comunali e la giunta sono il frutto di un lavoro di squadra, dell’innesto di giovani e giovanissimi di comprovata professionalità nelle proprie attività e che cresceranno allo stesso livello anche nel governo cittadino. Noi non controlliamo nessuno – ha aggiunto Favini –, siamo stati liberamente eletti dai cittadini». Una seduta che, in precedenza, ha fatto registrare il rito cerimoniale del giuramento dello stesso Favini, nonché la dichiarazione di Catia Giacomelli che, riscutendo consensi Tra maggioranza e minoranza, ha annunciato le sue dimissioni. «Pur onorata di fare parte ancora una volta di quest’assise – ha detto Giacomelli –ho deciso di dimettermi per consentire a Alessandro Bardi, giovane e primo dei non eletti, di farne parte. Il mio è uno spirito di servizio nei confronti della nostra forza politica, per la quale continuerò a lavorare in sezione ». Confermate le deleghe a personale e bilancio per Gherardo Ambrosini, Dino Giovannelli a lavori pubblici, ambiente, agricoltura e foreste, Manuele Micocci a servizi sociali, turismo, innovazione tecnologica e comunicazione e Francesco Marchese assessore alla pianificazione territoriale.
A.G.P.


La Nazione – (on – line) – 25/06/09 - pag. 11

VOLTI nuovi ma vecchie polemiche. La prima uscita del consiglio comunale di Castelnuovo Magra ha ripetuto il copione delle sedute di qualche settimana fa quando tra opposizione e maggioranza i rapporti sono sembrati molto tesi. E così alla prima convocazione della nuova assise il sindaco Marzio Favini, assessori ed alcuni nuovi consiglieri hanno duramente replicato alle polemiche innescate dai banchi della minoranza in particolare sui presunti errori della giunta Favini e più in generale a quelli sommati in 60 anni di governo di centro sinistra. Schermaglie che hanno infiammato anche il numeroso pubblico presente alla sala polivalente del centro sociale di Molicciara tanto che il sindaco ha spesso dovuto richiamare il silenzio. Insomma una partenza agitata caratterizzata anche da tanta emozione che ha segnato le parole di Catia Giacomelli, il consigliere di maggioranza che dopo la campagna elettorale vincente cederà il posto ad Alessandro Bardi per consentire il processo di rinnovamento della squadra, ma anche del capogruppo Daniele Montebello e dei nuovi assessori Francesco Marchese ed Manuele Micocci. La squadra di governo è completata dal confermato assessore Dini Giovanelli e da Gherardo Ambrosini nominato vicesindaco. L’ex consigliere della passata amministrazione riporta ufficialmente i socialisti in giunta esattamente dopo 20 anni.
m.m.

mercoledì 17 giugno 2009

Referendum, votiamo si per abrogare la legge "porcata"


L'intervento di Federica Mogherini, gli spot PD per il SI

Domenica 21 e lunedì 22 giugno , con il referendum, tutti gli italiani possono votare per abrogare la legge elettorale.
Votando sì, ognuno di noi può cambiare una legge che è stata definita “una porcata” proprio da chi l’ha scritta.

La destra ha fatto una legge che toglie ai cittadini il potere di scegliere i parlamentari. Infatti, da allora, chi siede in Parlamento è nominato dalle segreterie di partito.
E’ evidente a tutti: se un parlamentare viene nominato dal capo, sarà più facile che obbedisca agli ordini di scuderia, piuttosto che lavorare in autonomia ed in piena coscienza nell’interesse dei cittadini.
Se, invece, agli italiani verrà restituito il potere di scegliere i propri rappresentanti in parlamento, sarà più facile che questi rispondano ai propri elettori, invece che al capo di turno.
Per questo, questa legge porcata fa male alla nostra democrazia, al nostro paese, agli italiani.

Questo referendum non riguarda il mondo politico. Non riguarda giochi di potere, accordi di palazzo, o scontro tra schieramenti politici. Questo referendum riguarda i cittadini. Perché le regole elettorali sono quelle che aumentano o diminuiscono il potere che i cittadini hanno sulla politica, sul Parlamento, su chi governa. Le regole elettorali sono lo strumento fondamentale della democrazia. Se non funzionano le regole elettorali, non funziona la democrazia.

Per questo, noi del Partito Democratico a quella legge porcata ci siamo opposti. Abbiamo fatto tutto ciò che abbiamo potuto, dopo la sua approvazione, per cambiarla. La destra che l’ha scritta, che l’ha voluta, che l’ha votata e che governa grazie a quella legge, di certo non farà nulla per cambiarla.

A loro va bene nominare i parlamentari, perché così avranno un Parlamento più obbediente, che continuerà a rispondere al capo e non ai cittadini.
Noi invece pensiamo che la politica debba essere trasparente.

Noi pensiamo che il Parlamento debba lavorare nell’interesse dei cittadini, e non di chi comanda.
A loro va bene truffare gli elettori con candidati finti, che chiedono il voto per sé in tutto il paese, per poi far eleggere al proprio posto persone che gli elettori non hanno mai visto.

Noi invece pensiamo che chi si candida debba stringere un patto di fiducia e di trasparenza con gli elettori. Pensiamo che chi viene eletto debba onorare gli impegni presi, e rendere conto ai cittadini.

Noi siamo per la democrazia, per la trasparenza, perché la politica non sia esercizio del potere ma servizio alla comunità. Per questo noi siamo contro questa legge porcata, ed al referendum voteremo si per cambiarla.

La destra dice che cambierà la legge porcata in Parlamento. Non lo hanno fatto in questo anno di governo, e non lo faranno nei prossimi anni. A meno che tu, con il tuo si al referendum, non li costringa a farlo.

Domenica 21 e lunedì 22 giugno il potere torna ai cittadini. Possiamo votare per cambiare la legge porcata, per riprendere il controllo su una politica che non ascolta la voce degli cittadini, che non da’ risposte ai loro problemi, che non rende conto a nessuno, se non a se stessa.

Gli italiani già nel 1993 hanno fatto sentire la loro voce, con il loro voto al Referendum, chiedendo alla politica di cambiare. Possiamo farlo ancora.
Domenica 21 e lunedì 22 giugno, usa il tuo potere, per cambiare. Al referendum, vota si.