
Cari democratici,
così ci ha chiamato Romano Prodi alla prima assemblea costituente, finalmente siamo arrivati al primo congresso di circolo del nostro partito. Dopo la lunga fase costituente, il primo importante appuntamento per tirare le somme del lavoro svolto e per lanciare una forte proposta politica di cambiamento al paese. Perché questa è la vera missione del congresso, deve parlare a gran voce al paese e dimostrare che abbiamo capacità e proposte per cambiare. Cambiare radicalmente, frantumare incrostazioni ormai insopportabili, ci siamo seduti e fatti trascinare, ora però dobbiamo alzarci e rimetterci in cammino e dovremmo essere capaci d’aggregare gente man mano che si andrà avanti, saper coinvolgere con le menti ma soprattutto con il cuore. Purtroppo, questo congresso si svolge in un momento storico difficile per il nostro paese, la crisi economica mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro, la giustizia non è più uguale per tutti e la libera informazione è sotto attacco quotidiano da parte del Presidente del Consiglio.Un’informazione completamente occupata, non dalla maggioranza, ma da Berlusconi. Infatti, anche chi dissente nel centro destra non ha diritto di parola. Basti pensare ai telegiornali della settimana scorsa dopo l’intervento di Fini a Gubbio. Tg1, Tg2 e canale 5 hanno dato la notizia in maniera sbrigativa, senza il giusto peso, per renderla soft e studio aperto non ne ha proprio parlato e ha mandato in onda una difesa di Barbara Berlusconi al proprio “Papi”. Ed ora sono pronte le nuove liste di proscrizione, Fazio, Gabanelli,Dandini rischiano grosso, non perché parlano male del capo, ma perché danno voce a persone libere, troppa cultura fa male e, visto che il vaccino per quella non è stato ancora trovato è meglio eliminare ogni barlume di libero pensiero. Giorni scorsi le procure di Palermo e Milano hanno deciso di riaprire le indagini sulle stragi di Falcone e Borsellino e subito il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni: “Ce l’hanno con me mi perseguitano i giudici cattocomunisti”, ma chi l’ha nominato?
O forse lo smemorato di Cologno si è ricordato qualcosa che lo coinvolge nei fatti? Noi non lo sappiamo, ce lo dica signor Presidente del Consiglio quale è stato il suo ruolo all’epoca delle stragi mafiose per far sì che si sentisse chiamato in causa.
Cari democratici, il nostro paese è un grande paese. L’Italia che ci raccontano i media è l’Italia di Cogne, l’Italia dell’isola dei famosi, e di quelli che vorrebbero diventarlo, l’Italia sotto assedio dagli immigrati, che stuprano e rubano a man bassa, l’Italia con un Papi che ci invidiano in tutto il mondo, insomma un paese dove è importante apparire e non essere. Ma allora mi domando, quale speranza è rimasta a questo popolo? Oltre a vincere il jackpot al superenalotto? Si perché il danno più grave che il berlusconismo ha portato al nostro paese è stata la deformazione culturale volta al raggiungimento del proprio consenso che si ripercuoterà ancora per lungo tempo su di noi. La cultura dell’individualismo dove si dice ai cittadini che ci vuole meno stato, meno tasse, meno scuola, meno pubblico e soprattutto, che bisogna difendere ciò che abbiamo con le nostre forze. Perché così si possono definire le azioni intraprese dal governo fino ad ora. Meno tasse per chi evade, può essere lo slogan per le politiche fiscali di Tremonti, infatti, il governo non abbassa le tasse ai cittadini onesti ma elimina quegli strumenti tanto efficaci che aveva introdotto il governo Prodi come la tracciabilità del denaro e premia i disonesti introducendo lo scudo fiscale per chi riporta i capitali in Italia prima nascosti in qualche paradiso fiscale. Risultato di tutto questo la pressione fiscale aumenta per i cittadini onesti dello 0,6% nel 2009 e i disonesti vengono premiati. Questo è il governo che ha vinto le elezioni sull’onda della paura e sulla più rassicurante risposta di sicurezza che sembrava dare, invece oggi ci troviamo a denunciare 3 milioni di € di tagli alle forze dell’ordine e 40.000 agenti in meno e ci confortano con la difesa delle ronde che, come abbiamo visto a Castelnuovo, sono nate solo a scopo propagandistico. Dove sono le ronde di Macchi e Salvetti? Chissà magari torneranno ad aggirarsi fra le strade del nostro comune fra 4 anni e mezzo, proprio poco prima delle elezioni. Ma soprattutto questo governo ha fallito sulle politiche economico-sociali e sulla gestione della crisi . Ci ricordiamo tutti Tremonti che ci rassicurava dicendoci che la crisi era una questione americana e che non avrebbe toccato l’Italia, poi ci ricordiamo le prime piccole ammissioni ed ora velocemente si grida già al tutto risolto tutto passato. Un momento, fermiamoci un attimo, di mezzo c’è la dimostrazione che l’ultraliberismo tanto sbandierato anche da Tremonti ha drasticamente fallito e ora non possiamo certo farci prendere per i fondelli dallo stesso Tremonti che oggi si pronuncia come un no global contro il liberismo. Purtroppo la crisi economica nel nostro paese non ha ancora mostrato il suo vero volto, perché presto le casse integrazione finiranno e saranno molti i lavoratori che non torneranno a timbrare il cartellino, per non parlare di tutti quei lavoratori precari che non vedranno i propri contratti rinnovati e dei piccoli imprenditori, degli artigiani e dei commercianti che dovranno chiudere bottega perché con l’acqua alla gola. Il Partito Democratico deve da subito occuparsi di questa drammatica situazione mettendo a nudo il re. Dovremmo promuovere e incentivare, nelle amministrazioni locali dove governiamo, sia politiche sociali a tutela dei lavoratori che politiche a sostegno della piccola media impresa . La questione non sarà più il potere d’acquisto, perché l’inflazione si è attenuata, ma il problema sarà la dicotomia fra chi il lavoro ce l’avrà e chi no. Penso a tutti quei precari del mondo della scuola che stanno protestando perché dopo anni e anni di rinnovi contrattuali ora vedono svanire, forse per lungo tempo, la possibilità d’avere un lavoro stabile. Fu occasione d'iniziative pubbliche del PD di Castelnuovo proprio la riforma Gelmini. Infatti, da subito ci siamo mobilitati contro i tagli immotivati di fondi e posti di lavoro che indeboliscono la funzione della scuola stessa. Noi, del Partito Democratico, la pensiamo in maniera opposta alla destra e sono sicuro che appena torneremo al governo del paese spenderemo ogni risorsa possibile nel sapere perché è l’unica arma che il nostro paese può avere per restare competitivo nel mondo. Noi democratici pensiamo che il sociale, il sapere e la cultura siano fra i capitoli dove investire di più, Il governo Prodi, appena insediato, ha subito reintrodotto il fondo unico per lo spettacolo tagliato dal precedente governo Berlusconi ed oggi nuovamente tagliato dall’attuale governo Berlusconi. Forse non tutti sanno che in un anno sono stati chiusi più di quattrocento teatri, il cinema è stato lasciato senza ossigeno, sono state commissariate molte fondazioni liriche, sono a rischio smobilitazione molti festival internazionali di musica, sono stati tagliati 200 milioni di € al fondo unico per lo spettacolo. Questa è la mannaia che si abbatte sulle migliori qualità del nostro paese che forse non ha risorse energetiche primarie, ma ha come armi per la competizione internazionale proprio la cultura, il turismo, la straordinaria bellezza dei nostri borghi e dei nostri paesaggi, il sapere e la piccola e media impresa che investe e produce merci di alta altissima qualità . Noi abbiamo a disposizione una Ferrari e corriamo con un pilota che fa gli interessi della sua scuderia. Allora dobbiamo rafforzarci, dobbiamo continuare il processo di radicamento del Partito Democratico nei territori per dimostrare al paese che possiamo guidarla noi questa Ferrari e portarla alla vittoria. Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli amministratori della vecchia e nuova maggioranza, del Partito Democratico e delle altre forze che compongono Uniti per Castelnuovo, in particolare il sindaco Marzio Favini, perché nella loro opera amministrativa hanno già dimostrato che queste politiche si possono mettere in pratica. Politiche che hanno puntato sulla qualità valorizzando il nostro territorio e i suoi prodotti ricavandone un ritorno turistico invidiabile. E parlando nuovamente di cultura un investimento su cinema e teatro che ormai è il biglietto da visita del nostro comune. Per non dimenticare la costruzione della nostra nuova scuola elementare di Palvotrisia che può esser considerata manifesto delle politiche che il Partito Democratico deve perseguire. Infatti, oltre che sul sapere s'investe sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, s'investe sulla green economy utilizzando pannelli solari per il riscaldamento e per l’energia elettrica, come si è fatto anche per il resto delle strutture pubbliche del nostro comune e si mettono così in pratica le nostre politiche fatte di fatti e non di parole come la destra. E ritengo giusta la scelta di intitolare la nuova scuola ad un nostro grande compagno democratico Mario Giacomelli. Apro una piccola parentesi visto che ho citato il suo nome, Mario è, e rimarrà per sempre, uno dei padri fondatori del Partito Democratico castelnovese. Qualche anno fà toccò a me presenziare la prima riunione nei DS per parlare della nascita del PD e dopo la mia esposizione tutti gli interventi in quell’assemblea furono negativi, finchè non prese la parola Mario Giacomelli, il quale spiegò a tutti che un partito che metteva assieme tutti i riformismi del nostro paese era la strada giusta da seguire, perché era il momento storico di unire esperienze politiche che la storia per troppo tempo aveva diviso, e da quel momento tutto cambiò, fu incredibile, bastarono le sue poche parole per convincere tutti che quel cammino era doveroso intraprenderlo tutti assieme. Infatti, il suo ultimo atto politico lo esercitò proprio in questa sala, anche se la malattia lo costringeva ormai al riposo, il 14 ottobre 2007 Mario venne a votare alle primarie e compartecipò alla nascita del nostro partito. Un partito che vede come prossimo obbiettivo le elezioni regionali o forse anche quelle politiche se la crisi nel centrodestra non rientrerà, quindi tutti i nostri sforzi saranno da mettere in questa grande battaglia per mantenere il governo della regione Liguria e per sconfiggere la destra a livello nazionale. Chiudo ringraziando tutti i militanti e tutti i volontari che permettono al PD di castelnuovo d’esistere, un ringraziamento particolare a Catia Giacomelli che, rassegnando le dimissioni da consigliere comunale per lasciare il posto ad Alessandro Bardi, ha dimostrato ancora una volta un enorme spirito di servizio che poche volte si manifesta in politica e questo esempio vorrei servisse a tutti per comprendere con quale atteggiamento si dovrebbe vivere la politica, specialmente nel nostro partito. Grazie a chi mantiene aperto il circolo, grazie a chi costruisce e partecipa alla Festa Democratica e grazie a chi interviene alle iniziative del Partito Democratico garantendo che il nostro partito sia veramente democratico.
Andrea Neri
Coordinatore PD Castelnuovo