domenica 17 maggio 2009

Anna Bravo scrive a Manuele Micocci, uno dei nostri candidati.



Caro Manuele, ti auguro il meglio in queste elezioni per due motivi. Il primo è la fiducia totale in alcune delle persone che ti appoggiano. Poter avere fiducia è un privilegio, l¹ho sperimentato su grande scala tanti anni fa, e su scala ridotta adesso, che i rapporti sono meno numerosi e meno assidui. Il secondo motivo è il fatto che tu sia giovane. Di per sé, questo sarebbe un criterio insensato: i capi e ministri nazisti erano fra i più giovani al mondo e se ne vantavano, nella retorica dei totalitarismi la gioventù è sempre stata esaltata come un bene e una dote; oggi è invidiata e reclamizzata. Ma la crisi della politica e soprattutto delle sinistre (sulle destre sorvoliamo, no?) cambia un po¹ la prospettiva. Essere giovani vuol dire non aver vissuto le molte stagioni di lotte che in passato hanno investito la società, dalle scuole alle fabbriche all¹esercito ai manicomi. Vuol dire non aver conosciuto persone indimenticabili per coraggio, acutezza, capacità di sacrificio. Lotte ce ne sono anche adesso, quel che manca è la sensazione di poter cambiare il mondo dalle radici - il che non è un male, visto che si trattava di un¹illusione (di cui io comunque non mi pento). Ma essere giovani vuol dire anche non aver vissuto l¹altra faccia di quelle stagioni, la faccia del settarismo, delle scomuniche, della morte civile per i dissenzienti, la fase in cui le persone erano identificate totalmente con la loro posizione politica, mentre è ovvio che a fare un individuo contribuiscono tanti e diversi aspetti dell¹esperienza. Vuol dire non avere responsabilità per la logica della menzogna, per la miseria delle lotte interne, per le pratiche da clan, per la mentalità che spinge a dividersi e ridividersi in base a criteri di sopravvivenza personale e di gruppo. Non sono atteggiamenti di cui ci si può liberare facilmente: di recente è morta una gran donna, che aveva lavorato per decenni nella sinistra e nel femminismo, poi aveva fatto scelte diverse, perché le sembrava che per le donne ci fossero più aperture in certi luoghi della destra. Bene, un giornale su cui lei aveva scritto a lungo le ha dedicato uno spazio minimo, come se il suo essere andata ³a destra² l¹avesse resa innominabile. Essere giovani dovrebbe aiutare a opporsi a queste logiche. Io lo spero. E ti auguro che nel fare politica tu possa trovare molta gioia, molti amici, idee nuove e anche idee vecchie da non buttar via.
Anna Bravo

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